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Tiro con l'arco di campagna,
sport, natura, divertimento.

Il tiro di campagna su sagome tridimensionali,fisse e mobili, è una specialità del tiro con l'arco che si è sviluppata in Italia da più di trenta anni e che a Mantova è praticata dall'associazione sportiva dilettantistica “Arcieri del Mincio”, è un'attività capace di coniugare uno sport moderno ed una pratica antichissima, il tutto in splendidi scenari naturali sempre diversi a seconda delle stagioni e delle caratteristiche dei nostri territori . Nel tiro di campagna i percorsi si articolano su diversi livelli con bersagli tridimensionali fissi e mobili a distanza sempre sconosciuta. Che scegliate archi in legno, dai tradizionali modelli storici ai longbow contemporanei, oppure modelli con parti in carbonio sino ai più tecnologici compound, che permettono un tiro mirato molto preciso, si tratta di uno sport che metterà in luce le vostre abilità e caratteristiche stimolandovi a migliorare e cercare sempre di battere voi stessi. Lungo un percorso boschivo, in tutta sicurezza, sono poste stazioni di tiro con caratteristiche precise in base alla tipologia di gara, dove gli arcieri, in gruppi di massimo 6 persone compiono il loro gesto atletico. In ogni gruppo di tiro si possono trovare grandi campioni o atleti alle prime armi, senior o bambini, uomini e donne. È un’esperienza unica e molto arricchente per tutti. Le piazzole possono variare di numero a seconda delle specialità, le sagome variano di dimensione da poche decine di centimetri (più o meno come un coniglio) a un metro e mezzo di altezza (più o meno come un cervo) e si trovano a distanza variabili fino a 55 metri. Dalle postazioni di tiro, sono visibili uno o più bersagli. Ma soprattutto ci si trova a scoccare le frecce nelle condizioni più diverse: nel folto del bosco con giochi di luce, in una radura assolata, in pendenza dall’alto verso il basso o viceversa sfruttando la morfologia del terreno per creare difficoltà di tiro, su colline, in prati, spiagge o altri ambienti naturali, su bersagli in movimento e bersagli a tempo: sono questi gli elementi che fanno del tiro di campagna un’attività sportiva unica nel suo genere, un arciere non troverà mai un tiro uguale ad un altro. Le aree per la pratica del tiro con l’arco sono regolamentate e per diventare arcieri è necessario seguire un corso con istruttori qualificati. Per iniziare serve forza di volontà, voglia di mettersi in gioco e dimenticarsi tutti i film, i libri, specialmente i fantasy ed i videogiochi che vi ricordano il tiro con l’arco. Il materiale per il corso viene fornito dalla compagnia, è necessario imparare con un arco scuola. La natura delle aree dove si pratica il tiro con l’arco impone un abbigliamento sportivo e comodo: scarponcini da trekking, pantaloni robusti e maglie che lascino libertá di movimento… non dimenticate il cappello!

Ora siete pronti per iniziare un'avventura all'aria aperta, una freccia alla volta

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24 ottobre 2024: un nuovo inizio dopo 5 anni di sfide

Dopo cinque anni intensi, segnati da grandi sfide e momenti cruciali, il direttivo cambia volto. Con entusiasmo e fiducia, facciamo i nostri migliori auguri al nuovo gruppo dirigente, certi che sapranno guidare l’organizzazione verso nuovi successi.
È un momento di passaggio importante, frutto di un impegno costante e di una visione condivisa. Auguriamo al nuovo direttivo di continuare sulla strada del progresso e di raggiungere traguardi ambiziosi, con la stessa dedizione e passione che ha caratterizzato questi anni.
Buon lavoro!

Contatti

Alessio B. : 3405734335 (istruttore)

Claudio R. : 3476072809 (istruttore)

Mauro F. : 3384549875 (istruttore)

Marco G. : 3476020459 (istruttore)

Marco M. : 3282290855 (istruttore)

Cristiano S. : 3339916124 (istruttore)

Archi

LA TECNICA DEL TIRO ISTINTIVO

Vediamo in sintesi come avviene il gesto nel suo insieme e poi passeremo ad analizzare nelle 5 azioni che lo costituiscono. Gli occhi sono entrambi aperti per valutare meglio la distanza alla quale è posto il bersaglio, la freccia viene incoccata nella corda ed appoggiata sul dorso della mano che stringe l’impugnatura dell’arco, il braccio che sorregge l’arco inizia a compiere un’azione di spinta, mentre quello che tiene la corda compie una trazione fino a raggiungere l’allungo individuale. Raggiunto l’allungo occorre impegnarsi in un forte esercizio di concentrazione per consentire al nostro cervello di proiettare nello spazio frapposto fra noi ed il bersaglio la traiettoria necessaria per colpire nel segno, si continua pertanto a fissare intensamente il bersaglio fino a quando si percepisce la sensazione che la freccia volerà dritta nel centro a questo punto si rilasciano le dita che trattengono la corda dell’arco. Nel tiro istintivo occorre tenere la mente sgombra da ogni tipo di calcolo, il cervello si deve svuotare da ogni pensiero non si mira, non si guarda né, la freccia, né l’arco, ma si guarda solo il bersaglio mai collimare la punta della freccia sul bersaglio, né utilizzare alcun tipo di riferimento. Occorre pertanto impadronirsi di questa tecnica mentale che consente di mettere a fuoco esclusivamente l’oggetto da colpire se tale azione viene eseguita correttamente tutto ciò che sta intorno al bersaglio assume un aspetto sfocato e si otterrà la percezione sicura che la freccia impatterà proprio nel punto che abbiamo inquadrato. Molti dichiarano di tirare istintivamente, ma in realtà la maggior parte degli arcieri che utilizzano archi storici, eseguono tiri mirati, perché non è semplice assimilare questo antico gesto. Occorrono lunghi periodi di allenamento per ottenere prestazioni degne di nota, ma una volta appresa ed applicata la tecnica del tiro istintivo risulterà difficile sbagliare è un percorso individuale che chiama in gioco però oltre alla capacità della mente, anche la forza fisica. La predisposizione individuale è un fattore che conta, ma se si desidera diventare bravi arcieri non esiste altra strada che un duro e continuo allenamento per migliorare le capacità mentali e fisiche. Per sviluppare gradatamente l’abitudine a gestire repliche di archi storici che, a nostro avviso, devono superare pesi di trazione superiori alle 50 libbre (circa 25 kg.) se vogliamo cercare di emulare da lontano le gesta dei nostri antenati occorre incrementare lo sviluppo dei dorsali, che sono le fasce muscolari direttamente chiamate in causa nella trazione dell’arco. E’ consigliabile pertanto eseguire, a giorni alterni, una sessantina di trazioni a vuoto con archi sempre più potenti nel tempo fino a raggiungere un controllo soddisfacente e servono almeno due o tre sedute di tiro effettivo alla settimana, per essere in grado di colpire bersagli impegnativi posti a distanze importanti. Solo quando si è in grado di dominare agevolmente l’arco, si avrà la mente libera a sufficienza per eseguire il tiro istintivo e raggiungere la concentrazione necessaria ad andare bersaglio. Più riusciremo a gestire con disinvoltura archi potenti e maggiori saranno le prestazioni che saremo in grado di eseguire perché tiri effettuati con archi forti appiattiscono le parabole delle frecce verso i bersagli posti a lunghe distanze ed è facile capire che i tiri tesi risultano più semplici da eseguire dei tiri a parabola. le 5 azioni che l’arciere deve effettuare nel tiro con l’arco : POSIZIONE, INCOCCO, TRAZIONE, MANTENIMENTO e RILASCIO

Tipologie di archi

L'arco storico

è costruito in un unico pezzo di legno per lo più ricavato dal tasso, alto fino a 180 cm. Inizialmente era dotato di una potenza impossibile da usare ai nostri giorni, 120/150 libbre, pari allo sforzo necessario per spingere un peso complessivo dai 50 ai 70 kg. Con l’arco storico era possibile scagliare frecce oltre i 300 metri. Arma veramente terribile in campo di battaglia quando si scagliavano contro le fanterie nemiche bordate che partivano dagli archi di oltre mille arcieri. Oggi l’arco storico è utilizzato, oltre che per attività sportiva personale, in manifestazioni di arceria medievale, molto sviluppata in tutta Italia. E’ fabbricato sempre con un unico pezzo di legno sempre in tasso ma anche in altre essenze e la corda fatta intrecciando fili di nailon o dacron con una impugnatura al centro senza nessun altro accessorio, richiamandosi allo strumento che ci è stato tramandato dalla storia. Nella pratica del tiro con l’arco storico vengono infatti esaltate le capacità fisiche dell’arciere perché contrariamente al tiro con l’arco moderno nessun tipo di aiuto derivante dalla tecnologia viene considerato. Materiali come : fibra di vetro, alluminio e carbonio utilizzati nella costruzione degli archi odierni, congegni sofisticati come mirini, diottre, silenziatori e stabilizzatori che facilitano la vita dell’arciere moderno, non esistono in questa disciplina. Il legno, il corno ed il tendine sono i materiali naturali che vengono utilizzati per costruire le riproduzioni di archi storici è la forza fisica dell’individuo che consente di dominare archi che devono essere necessariamente potenti per fornire prestazioni efficaci, come doveva verificarsi nel passato per fermare una preda o un nemico ed è la capacità di astrazione del cervello che consente di visualizzare istintivamente le distanze e tracciare le traiettorie che dovranno compiere le frecce per arrivare al bersaglio. Esistono molte varietà di stile di tiro con l’arco storico, sovente in relazione con le molteplici tipologie di archi che l’uomo ha costruito nel corso della storia.

longbow

(arco lungo) nella sua accezione “storica“ è l’arco tradizionale per eccellenza. Originariamente esso era di costruzione dritta, lungo circa 2 metri, ricavato da una sola doga di legno di tasso,di significativo libbraggio (dalle 60 libbre in su) per uso bellico e caccia. Oggi il LB può essere costruito di solo legno o con sandwich di legni (acacia, bamboo, osage orange, tasso, i più usati). La sua forma può essere dritta oppure con una leggera controcurvatura dei flettenti da qui la terminologia REFLEX – DEFLEX (riflesso-deflesso). Venendo al tiro, l’impugnatura sul Longbow a differenza del ricurvo deve essere consistente, non stringendo alla morte la stessa ma ferma e salda. Essendoci meno massa nel riser rispetto ad un ricurvo ed essendo l’arco quindi più leggero, le vibrazioni possono costituire “un fastidio” da qui il consiglio o quanto meno l’accortezza di usare legni pesanti (quali ebano e palissandro) e frecce “pesanti” di solo legno con cocca in plastica per chi volesse gareggiare nella divisione LONGBOW e cocca in legno/osso o ricavata direttamente sull’asta per chi gareggia nella divisione STORICO

Arco ricurvo

L’arco Ricurvo viene usato spoglio di tutto, persino del rest. La freccia viene appoggiata su un tappetino incollato sulla base della finestra o anche direttamente sul legno. La corda si trattiene con l’indice sopra la cocca e il medio e l’anulare sotto. Si traziona con l’arco e la testa leggermente inclinati e con tutti e due gli occhi aperti. Si aggancia con il dito indice all’angolo della bocca e si sgancia dopo pochi istanti di intensa concentrazione sul bersaglio. La parte più affascinante del tiro istintivo è la “tecnica di mira” dove l’inclinazione dell’arco e l’aggancio basso allontanano qualsiasi riferimento dal bersaglio lasciando all’arciere solo un buon campo visivo. E’ impensabile competere con questi archi in gare FITA dove si tira fino a 90 metri. Non si può più parlare di tiro istintivo oltre i 40 metri, dove la parabola della freccia diventa tale da non poter più essere subconsciamente concepita e corretta. L’arco istintivo è utilizzato nei tiri a bersagli in movimento (piattelli, sagome scorrevoli o palloni rotolanti) o in situazioni in cui si tira in pochissimo tempo e senza possibilità di valutare esattamente la distanza del bersaglio.

Arco nudo

In questa divisione si devono utilizzare solo archi sprovvisti di mirino e di stabilizzazione supplementare. Sono consentiti esclusivamente un poggia freccia (rest), un bottone elastico (button) ed un sistema di pesi posizionati sul riser che stabilizzi l’azione al momento del rilascio. L’insieme flettenti e riser (impugnatura) deve – da regolamento – passare all’interno di un anello di 12 cm di diametro. Solitamente i materiali che compongono l’arco nudo sono gli stessi degli archi olimpici, ma in genere vengono utilizzati riser progettati appositamente per la disciplina che risultano appesantiti nella parte inferiore, in maniera tale da contrastare il momento della forza che tende a far “scalciare” l’arco verso l’alto al rilascio. A differenza delle altre due specialità (Arco Olimpico e Arco Compound), che consentono l’uso di un mirino, in questa, per poter essere precisi alle varie distanze, l’arciere può utilizzare due tecniche: a) il cd. “string-walking” (camminare sulla corda) in cui il punto di ancoraggio sul viso è fisso mentre la mano che brandisce la corda si sposta rispetto al punto di incocco della freccia; b) il cd. “face-walking”(camminare sul viso) in cui la mano che brandisce la corda mantiene la medesima posizione sulla stessa ma si sposta il punto di ancoraggio sul viso. Entrambe queste tecniche permettono anche di inclinare il tiro senza precludere la precisione.

Arco compound

In questa divisione si utilizzano appunto archi “compound” (composti), muniti di particolari sistemi di demoltiplicazione della potenza a mezzo di carrucole eccentriche che permettono di ottenere la potenza massima a circa metà della fase di apertura dell’arco per poi essere scaricata di circa il 60-75% (let-off) ottenendo così uno sforzo fisico minore, una maggiore velocità di uscita della freccia e una maggiore precisione del tiro. E’ consentito l’uso di mirini ottici potenziati con lenti addizionali (diottre), punti di mira a fibra ottica e soprattutto di sganci meccanici (a pressione, ad incremento, a rotazione, a polso etc.) per rilasciare la corda. In questo modo si elimina quasi interamente l’interferenza di un rilascio manuale dato che lo sgancio è attaccato ad un’asola della corda (loop) per il tramite di un sottile dentino/uncino metallico. Recentemente è stato dimostrato che un arco compound utilizzato da un congegno meccanico detto shooting machine, che simula l’arciere in condizioni ideali e senza intereferenze, è capace di scagliare una freccia con identico risultato di una precedente.